Giornata Mondiale della Salute Mentale: nella maggior parte dei paesi ad alto reddito, meno di 4 bambini su 5 si ritengono soddisfatti della loro vita. Il suicidio rappresenta una delle cause di morte più comuni tra gli adolescenti. Presidente UNICEF Italia Samengo: “Italia 9° su 38 paesi per benessere mentale”. Indagine in Italia durante le fasi finali del lockdown sulle ripercussioni per le famiglie con figli minorenni.
In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, l’UNICEF ricorda che, secondo l’ultimo studio Innocenti Report Card effettuato su 41 paesi ricchi*, un numero impressionante di bambini e ragazzi non raggiunge un livello di benessere mentale soddisfacente: nella maggior parte dei paesi, meno di 4 bambini su 5 si ritengono soddisfatti della loro vita. La Turchia registra il livello di soddisfazione minore, al 53%, seguita da Giappone e Regno Unito. In 12 paesi su 41 analizzati meno del 75% dei ragazzi di 15 anni ha un grado di soddisfazione della vita elevato. Il suicidio rappresenta una delle cause di morte più comuni tra i 15 e i 19 anni, benché non esistano dati recenti e comparabili. La Lituania registra i tassi più alti di suicidio fra gli adolescenti, seguita da Nuova Zelanda ed Estonia.
I bambini con famiglie che danno loro meno supporto e coloro che sono vittime di bullismo soffrono di una salute mentale significativamente peggiore.
La correlazione più forte è emersa tra la felicità e il tempo trascorso in famiglia: bambini e ragazzi attribuiscono un’importanza fondamentale alla sfera relazionale. Quelli con famiglie più presenti e solidali presentano un maggiore benessere mentale. Anche il legame tra felicità e frequenza del gioco all’aperto è risultato forte, mentre altri fattori come l’uso dei social media e le faccende domestiche sono apparsi scarsamente, e raramente in modo significativo, associati alla felicità.
Il bullismo da parte dei coetanei rimane un problema serio, con un impatto negativo a lungo termine su relazioni e salute. I bambini vittime di bullismo hanno un livello medio di soddisfazione della vita inferiore.
Anche il modo in cui gli adolescenti percepiscono il proprio corpo ha un impatto sul loro benessere. Per le ragazze la correlazione tra immagine corporea e soddisfazione della vita è due volte più forte rispetto ai ragazzi. In media, all’immagine corporea è riconducibile il 10% delle differenze nel grado di soddisfazione della vita delle ragazze e il 5% delle differenze tra i ragazzi.
PAESI A BASSO E MEDIO REDDITO – Secondo un altro studio condotto in 32 paesi a basso e medio reddito, circa il 15% degli adolescenti di età compresa tra i 13 e i 15 anni che frequentano la scuola ha preso in considerazione il suicidio, che è la terza causa di morte tra gli adolescenti di età compresa tra i 15 e i 19 anni. Nei Paesi a basso e medio reddito vive oltre il 90% dei bambini e dei giovani del mondo e si verifica oltre il 75% dei decessi per suicidio a livello mondiale.
ITALIA – “Sentirsi positivi ed essere in buono stato di salute mentale sono aspetti fondamentali della qualità della vita. L’Italia si posiziona 9° in questa dimensione su 38 paesi ad alto reddito presi in esame: i ragazzi con un’alta soddisfazione per la vita a 15 anni nel nostro paese sono il 76%, a fronte di una media (negli altri paesi analizzati) del 75,7%, e il tasso di suicidio è del 2,5 su 100.000, a fronte di una media di 6,5 su 100.000”, ha dichiarato Francesco Samengo, Presidente dell’UNICEF Italia.
L’UNICEF Italia in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università Roma Tre durante le fasi finali del lockdown ha condotto un’indagine online rivolta a genitori con bambini di età compresa tra 18 mesi e 17 anni per indagare le possibili ripercussioni in termini di salute mentale delle misure di contenimento.
Sono stati raccolti complessivamente 3.100 questionari, 2.473 dei quali correttamente compilati ai fini dell’indagine. L’82,1% dei questionari sono stati compilati dalle madri, a possibile conferma degli indicatori nazionali che restituiscono una fotografia di cura della famiglia ancora sbilanciata sulla figura femminile. I risultati preliminari evidenziano che:
· le madri mostrano, in generale, maggiori segnali di stress rispetto ai papà;
· si registrano quote significative di stress legate al lockdown per i genitori con bambini più piccoli;
· le madri riferiscono maggiori reazioni emotive negative in termini di depressione, ansia e stress;
· le madri riferiscono un maggiore utilizzo di strategie di sostegno sociale (es. ricerca di informazioni), di orientamento trascendente (es. assenza di umorismo) o di negazione del fenomeno – modalità di fronteggiare lo stress che non concorrono propriamente al benessere psicologico delle madri stesse;
· i padri di bambini più piccoli hanno utilizzato, più degli altri, strategie attive, tese ad agire sul contesto per risolvere le difficoltà.
Anche alla luce di questi risultati l’UNICEF Italia chiede maggiori investimenti per garantire a tutti i bambini, le bambine e adolescenti accesso a servizi psicosociali e di salute mentale di qualità, a partire dalle scuole.
*Centro di Ricerca Innocenti dell’UNICEF: “Sfere d’influenza. Un’analisi dei fattori che condizionano il benessere dei bambini nei paesi ricchi”.
Fonte: UNICEF