Memoria e sessualità, i segreti delle erbe

“Ho 59 anni. Due mesi fa ho accusato un frastorno, una confusione ovvero una tensione a livello cerebrale: Mi sentivo inadeguato anche a causa di disturbi eclatanti della memoria, soprattutto per gli eventi appena accaduti. In più ho accusato una caduta della libido che mi ha disorientato: da questo versante calma piatta. Più che di questo secondo aspetto, mi ha preoccupato la smemoratezza, la perdita di freschezza dei ricordi. Ho subito incominciato a ristudiare (sono neopensionato), a bere tisana di equiseto e veronica la mattina, equiseto e tiglio la sera. Durante il giorno prendo da 2 a 4 pillole di ginko memo e in capo a quindici giorni devo dire che i risultati non sono stati incoraggianti. Siccome quando attacco un sintomo scateno una guerra, da pochi giorni ho introdotto nella dieta pasticche di lievito di birra e 500 mg di vitamina C; e da pochi giorni, finalmente, ho visto sparire il frastorno, il disorientamento, la tensione cerebrale. Un ritorno quasi repentino all’antica freschezza. Cosa é successo? Anche per quanto riguarda la tensione libidica ho incominciato a sentire un certo richiamo della foresta, però non sono soddisfatto: c’entra qualcosa la prostata, visto che ho accusato, in questo periodo, anche un certo fastidio vescicale (da qualche giorno in attenuazione) con aumento della frequenza nella minzione? Che consigli mi dà? Vorrei, a questo punto, introdurre la sequoia o l’epilobio parviflora, che ne pensa?” V.

Mi pare che da solo abbia saputo adottare le contromisure adeguate! D’altra parte periodi di calo capitano a tutti, e in particolare per la memoria, il gingko è un’ottima pianta. Per quanto riguarda il resto non mi sembrano chiari ed evidenti i problemi alla prostata, i disturbi che ha accusato (frequenza di minzione) potrebbero essere causati anche da una cistite, l’equiseto in particolare è una pianta utile sia per i disturbi della prostata che per la cistite, un controllo periodico alla prostata (precauzionale) comunque può essere consigliabile.

Il casco provoca la caduta dei capelli?
“Vorrei sapere se l’utilizzo del casco per qualche ora al giorno può causare indebolimento del capello o addirittura caduta irreversibile dello stesso”. Eugenio

La caduta irreversibile del capello, immagino si riferisca alla calvizie androgenetica, non dipende dall’uso del casco, le consiglio comunque, dopo aver usato il casco, di fare quotidianamente uno shampoo leggero per far respirare il cuoio capelluto, il ristagno del grasso e del sudore non è la causa della caduta androgenetica ma sicuramente non contribuisce alla salute del bulbo capillifero.

Contrastare gli effetti della chemioterapia
“Salve, mi chiamo Enrico e volevo sapere se esistono cure naturali per contrastare nausea e vomito indotti dalla chemioterapia”.

Lo zenzero (ginger) assunto in tisana partendo dalla radice fresca (che può essere usata anche in cucina) oppure in polvere disciolta in acqua o in ostia può esserle di aiuto. In qualche caso – dipende anche dai farmaci assunti – ha dato dei buoni risultati.

Alghe Klamath contaminate?
“Ho letto in un comunicato del Ministero della Salute del 2000 che nei prodotti a base di alghe klamath ci può essere contaminazione da microcisteine. Potrebbe darmi ulteriori ragguagli in proposito dato che ho cominciato a farne uso? Inoltre ho acquistato anche il Nutriflor ed il Nutrizym ma non c’è certificazione che mi rassicuri sull’assenza di glutine nel prodotto. Io sono celiaca”. Antonella

Il pericolo di cui parla, teoricamente esiste, perché la Klamath è un’alga selvaggia, non coltivata (questo d’altra parte è il suo pregio) che viene raccolta nell’omonimo lago dell’Oregon. La ditta produttrice assicura di osservare le necessarie precauzioni perché la contaminazione non avvenga, comunque per questo e per i dubbi riguardanti gli altri prodotti le consiglio di rivolgersi al produttore.
A cura di Michele Stellini – Erboristeria dr. Stellini

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