Nuova influenza, colpisce come quella stagionale. I sintomi sono simili a quelli dell’influenza stagionale e si risolvono spontaneamente in pochi giorni. La terapia consigliata è quella normale di supporto: antifebbrili per automedicazione al bisogno.
L’11 giugno 2009, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha dichiarato lo stato di pandemia influenzale causata dall’infezione del nuovo virus A/H1N1, un vero e proprio ‘puzzle’ genetico, contenente geni imparentati con virus influenzali aviari, umani e suini. Si è generato nei suini, dove ha circolato per almeno un decennio, per poi attaccare l’uomo, ma la cosa non deve stupire: infezioni da virus influenzali suini sono state riscontrate occasionalmente fin dagli anni ’50. La differenza principale è che il nuovo virus A/H1N1 si trasmette facilmente da uomo a uomo, per questo non viene più classificato come ‘suino’, essendo a tutti gli effetti un virus umano.
Al momento, il tasso di mortalità del nuovo virus si aggira intorno allo 0,4%, paragonabile a quello della consueta influenza stagionale, che ogni anno causa nel nostro Paese dai 4.000 agli 8.000 decessi. Sembra accertato, inoltre, che gli individui nati prima del 1957 – un periodo in cui circolava prevalentemente un virus umano di tipo A/H1N1 – presentano una certa immunità. Le persone con meno di 40 anni sembrerebbero invece più suscettibili all’infezione, ma maggiormente a rischio sono i giovani.
I sintomi sono simili a quelli dell’influenza stagionale e si risolvono spontaneamente in pochi giorni. La terapia consigliata è quella normale di supporto: antifebbrili per automedicazione al bisogno. Si raccomanda il ricorso al medico se le manifestazioni influenzali si aggravano rapidamente o se lo la febbre perdura per più di 72 ore. L’uso dei farmaci antivirali per automedicazione è assolutamente sconsigliato: vanno somministrati solo in caso di effettiva necessità e sempre dietro prescrizione medica specialistica. Come per la normale influenza, persone con malattie croniche (asma, allergie), patologie acute (malattie polmonari, cardiopatie, infezioni virali o batteriche) o appartenenti ad altre categorie a rischio (obesi, diabetici) hanno una possibilità maggiore di complicazioni quali polmonite e sindrome da insufficienza respiratoria acuta, che possono richiedere una terapia intensiva. La gravidanza viene considerata un fattore di rischio moderato, come nella normale influenza.
Il virus della nuova influenza ormai è presente in 119 paesi del mondo, inclusi quelli dell’emisfero australe che si trovano attualmente nella stagione invernale, in cui il virus circola insieme ai virus stagionali umani. Globalmente, l’A/H1N1 risulta essere il principale responsabile dell’attuale epidemia influenzale stagionale nell’uomo (58% dei casi totali rilevati). A fronte di questo dato, tuttavia, non si sono registrati né un aumento di casi di complicazioni né un profilo epidemiologico significativamente differente rispetto alle passate stagioni. Il nuovo virus si diffonde con modalità e velocità simili a quella stagionale, ma poiché il livello di immunità generale nei suoi confronti è basso, è ragionevole attendersi un numero di casi di influenza più alto rispetto alle passate stagioni, ma non tali da giustificare l’adozione di misure straordinarie, quali la chiusura delle scuole. A questo proposito l’Oms rimanda ai singoli governi nazionali la valutazione di tale opportunità. Al momento in Italia non sussistono le condizioni per raccomandarla. Da ottobre dovrebbe essere possibile la vaccinazione, che, comunque non è raccomandata per tutti. Inizialmente, interesserà gli operatori sanitari e dei servizi essenziali. Trattandosi di un nuovo vaccino, i profili di sicurezza e tollerabilità per ragazzi al di sotto dei 18 anni, bambini al di sotto del 4 anni e donne in gravidanza non sono ancora ben noti, per cui al momento non se ne raccomanda la somministrazione; informazioni più precise saranno disponibili nei prossimi mesi. La vaccinazione stagionale invece andrà fatta secondo le consuete modalità. Non sono ancora state approntate linee guida, invece, per l’eventuale co-vaccinazione.
(Fonte: Almanacco della Scienza – CNR)
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