Niente Pfas nell’acqua potabile

Finalmente una buona notizia, le falde acquifere sotterranee sono ancora prive di Pfas, sostanza usata per rendere resistenti ai grassi e all’acqua i più svariati prodotti. La sua diffusione è iniziata negli anni 50 e, gradatamente ha avuto una sempre maggiore diffusione fino a coprire il mercato a livello globale.

Viene usata per trattare indumenti, carta, tessuti, contenitori alimentari, ma anche detergenti per la casa, schiume antincendio e svariati altri prodotti. Proprio a causa dalla sua grande diffusione è partito l’allarme per la possibile dispersione di questo prodotto chimico nell’ambiente, un pericolo reale che fortunatamente ancora non sussiste.

I prodotti trattati con questa sostanza sono molto apprezzati per la loro capacità antiaderente. La formula chimica, per certi versi anche migliorata nel tempo nei laboratori, è molto stabile, e a causa della sua stabilità, può rimanere e persistere per lunghi periodi di tempo nel nostro ambiente, rendendola molto pericolosa, oltre che nociva per la salute. Viene definito un elemento di inquinamento “eterno” se disperso nell’ambiente. Le padelle antiaderenti ad esempio sono uno dei prodotti trattati proprio con questa sostanza chimica, così come gli abiti antipioggia.

“Forever Chemicals”

È una nuova parola, coniata appositamente per descrivere i nuovi composti resistenti alla degradazione ambientale creati dai laboratori chimici moderni. Il Pfas e più precisamente acido perfluoroalchilico è proprio tra quelle sostanze chimiche che possono perdurare nell’ambiente per decenni, si pensa anche secoli, senza subire deterioramenti significativi. È infatti annoverato nella lista degli inquinanti emergenti. È comprensibile che l’attenzione sia alta, visto il problema sempre più crescente dello stoccaggio e relativo smaltimento dei rifiuti solidi.

Ultimamente le analisi ambientali effettuate da Altroconsumo sulle acque prelevate nelle maggiori città italiane come Torino, Milano, Roma, Napoli hanno per il momento scongiurato possibili infiltrazioni nelle falde acquifere. Possiamo ancora quindi bere tranquillamente dalle fontanelle che erogano acqua potabile nelle varie città d’Italia.

Resta comunque giustamente alta l’allerta per queste nuove sostanze chimiche dei giorni nostri.

Fonte: altroconsumo.it/

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