I risultati di uno studio clinico sull’uomo sono molto interessanti per quanto concerne il controllo della glicemia e della secrezione insulinica.
Sembra diventata un pianta medicinale ben promettente per i diabetici. Il Ginseng (Panax Ginseng) è conosciuto per le sue proprietà adattogene, stimolanti la mente ed il fisico. Già da tempo si conosceva l’attività ipoglicemizzante di alcuni polisaccaridi presenti nelle radici della pianta, studi recenti invece, condotti presso all’Università di Chicago (Xie JT. e coll.) su animali da esperimento, hanno dimostrato che sostanze presenti nelle foglie e nelle bacche, diverse dai polisaccaridi, presentano attività ipoglicemizzante e addirittura ipocolesterolemizzante.
Tra le varie sostanze presenti nelle bacche la più attiva si è dimostrata il ginsenoside Re. Inoltre le saponine in uno sudio clinco hanno dimostrato attività protettiva contro la micronagiopatia diabetica.
Ed è proprio di alcuni giorni fa la pubblicazione di un importante trial clinico condotto sull’uomo: si tratta di uno studio clinico randomizzato in doppio cieco contro placebo effettuato da ricercatori della Facoltà di Medicina dell’ Università di Toronto (Vuksan V. e coll.), con un estratto di radici secondarie di Ginseng. I risultati sono molto interessanti per quanto concerne il controllo della glicemia e della secrezione insulinica, anche se non ci sono state modificazioni della concentrazione dell’ emoglobina glicosilata.
L’utilizzo di estratti di foglie e/o bacche al posto delle radici di Ginseng, oltre a rappresentare una nuova linea di ricerca, consentirebbe un risparmio di piante e quindi soprattutto un notevole risparmio in termini economici.
SI’ E I NO PER LE ERBE MEDICINALI IN ESTATE
Fico: il decotto delle foglie viene indicato nella medicina popolare come “abbronzante”, ma per il latice che contiene può essere caustico e provocare vere e proprie ustioni.
Bergamotto: l’olio essenziale contiene sostanze fotosensibilizzanti e cancerogene
Noce: esistono casi di fotosensibilizzazione da olio ottenuto dal mallo di noce
Angelica, Finocchio e Ruta: contengono sostanze fotosensibilizzanti e quindi non dovrebbero essere utilizzate sotto forma di oli essenziali.
Iperico: L’uso di estratti di iperico a scopo antidepressivo seguito da esposizione a raggi ultravioletti o luce solare può essere responsabile di fotosensibilizzazione, ma solo ad alti dosaggi.
Per saperne di più: Associazione Nazionale Medici Fitoterapeuti