L’Istituto di ingegneria biomedica del Cnr di Milano ha messo a punto una tecnologia per la diagnosi precoce della sordità neonatale e infantile. Se n’è parlato al convegno ‘Mai più bambini sordomuti – Sordità, una disabilità superabile’ a Milano, il 25 febbraio 2006, presso l’Assolombarda.
Dieci secondi sono sufficienti per valutare le capacità uditive, anche in un neonato di pochi giorni di vita, grazie alle tecnologie sviluppate e realizzate dall’Istituto di ingegneria biomedica (Isib) del Consiglio nazionale delle ricerche. “L’orecchio interno non solo traduce il suono in impulsi elettrici che si propagano lungo le fibre nervose, ma genera a sua volta segnali acustici, chiamati otoemissioni”, spiega il professor Ferdinando Grandori, direttore dell’Isib-Cnr e presidente dell’Associazione per la ricerca sulla sordità infantile (Arsi), “e gli strumenti realizzati dall’Istituto Cnr consentono di registrare queste emissioni anche nei neonati”. La diagnosi precoce della sordità permette quindi di poter intervenire tempestivamente. “Entro quattro mesi dalla nascita si riesce a mettere in opera l’intervento per risolvere il problema uditivo del neonato”, sottolinea Grandori, “dalla protesi acustica a quant’altro ritenuto più appropriato”.
La sordità interessa due-tre bambini su mille e può produrre effetti devastanti, soprattutto se il danno si manifesta alla nascita o prima di iniziare a parlare. “La diagnosi, infatti, avviene quasi sempre intorno ai due-tre anni, quando si manifestano in modo evidente gli effetti prodotti dalla perdita uditiva”, spiega Grandori. “A questo punto può essere troppo tardi. Occorre invece intervenire nel primo anno di vita”.
Il bambino, infatti, parla imitando le voci e solo se sente la propria voce e quelle dei familiari può imparare a parlare. La deprivazione uditiva causa perciò gravissimi disturbi allo sviluppo del linguaggio e delle capacità di comunicare, apprendere e socializzare.
La diagnosi e l’intervento precoce dei disturbi uditivi nella primissima infanzia stanno entrando nella pratica clinica nella grande maggioranza dei paesi occidentali, USA ed Unione Europea in testa, con la significativa presenza di alcune Regioni italiane, tra le quali la Lombardia.
Di tutto questo e dei numerosi aspetti del problema della sordità infantile – dall’impatto sociale alla ricerca medica e bioingegneristica – si è parlato nei giorni scorsi, a Milano, nell’ambito della “Giornata di Prevenzione della sordità”, con un primo convegno scientifico su “Mai più bambini sordomuti – Sordità: una disabilità superabile”, presso l’Assolombarda, ed una seconda parte dedicata ad uno screening uditivo aperto alla popolazione, con una postazione in Piazza del Duomo.
Per saperne di più: Consiglio Nazionale delle Ricerche