Oltre 200 i medici che hanno partecipato, il 16 ottobre scorso, alla terza “Giornata Andrologica Mauriziana 2004”, l’appuntamento che annualmente fa il punto sullo stato dell’arte della moderna andrologia, con un approccio multidisciplinare che prevede una stretta integrazione fra diverse specialità mediche e chirurgiche quali urologia, endocrinologia, psicologia, sessuologia e cardiologia.
Gli incontri annuali della “Giornata Andrologica Mauriziana” hanno in particolare l’obiettivo di mettere in contatto diretto i Medici di famiglia con una selezionata schiera di affermati Specialisti, per fornire un aggiornamento costante e qualificato sui più recenti approcci diagnostici e terapeutici in materia. Nel corso dell’incontro sono stati presentati nuovi dati epidemiologici relativi all’incidenza di tale disturbo nel nostro Paese e i possibili approcci terapeutici, farmacologici, chirurgici e psicoterapeutici.
Dati recenti confermano che in Italia circa il 10-12% della popolazione maschile compresa fra i 18 e i 65 anni – circa 3 milioni di individui – ha disturbi di DE e, secondo un’indagine IMS Health del 2001, all’82% di questi non é ancora stato diagnosticato il disturbo. L’incidenza di questa patologia, del resto, é molto alta in tutti i Paesi industrializzati: più di 30 milioni gli statunitensi con problemi di DE, una percentuale fra il 20 e il 35% per gli inglesi e del 42% in Francia, con punte del 47% tra gli adulti con più di 36 anni. Si stima che nel 2005, a livello globale, soffriranno di DE 411 milioni gli individui.
Il Piemonte conquista l’11° posto nella graduatoria dei consumi regionali italiani, mentre nella classifica dei consumi per città, Torino al 37° posto, seguono Novara al 60°, Alessandria al 66°, Biella al 67°, Vercelli al 70°, Asti al 78° e Cuneo al 84°
(consumo medio di compresse uomini over 40).
L’approccio clinico-scientifico é completamente mutato nel corso degli ultimi anni: basti pensare che solo 20 anni fa la DE era imputata, nella quasi totalità dei casi, a disagi di natura psicogena e come tale veniva trattata. Oggi la DE attribuibile ai disagi di tale natura é scesa al 60%; il restante 40% é stato ricondotto a problematiche su base organica e quindi viene trattata farmacologicamente o chirurgicamente.
In attesa dei nuovi traguardi prospettati dalla ricerca genetica e staminale, é stato statisticamente dimostrato, e i numeri relativi alla diffusione delle “pillole blu” paiono confermarlo (1 miliardo di pillole vendute nel mondo, ca.150 milioni in Europa, 32 milioni solo in Italia, con un tasso di crescita del 26% annuo), che le attuali terapie farmacologiche a base di Viagra e simili, risolvono il 70% dei casi di DE legati a problemi di natura organica.
Le installazioni di protesi peniene invece, sebbene facciano registrare degli indici di soddisfazione post-intervento di oltre ill 90%, non hanno raggiunto nel nostro Paese gli stessi gratificanti risultati conseguiti ad esempio negli Stati Uniti.
Nel corso dell’incontro sono stati anche discussi alcuni dati curiosi, emersi dalle ricerche delle “Settimane Nazionali della Prevenzione Andrologica” (ogni anno a Novembre) promosse dalla Società Italiana di Andrologia; fra tutti se ne segnalano un paio a titolo d’esempio.
– Non esiste l’andropausa: le ricerche effettuate su un vasto campione di maschi adulti hanno confermato che non é corretto parlare per l’uomo di un fenomeno simile a quello femminile della menopausa, si registra in molti casi un calo dell’ormone maschile, ma l’attività sessuale può proseguire anche oltre i 90 anni.
– Fra tutte le “voci” che attribuiscono proporzioni e similitudini arbitrarie fra parti del corpo umano e lunghezza dell’organo sessuale maschile, l’unica che possa statisticamente essere messa in relazione con le dimensioni del pene, é la misura del dito indice della mano destra.
La manifestazione é stata resa possibile grazie alla incondizionata collaborazione di Pfizer.