Le malattie dell’apparato circolatorio sono la principale causa di morte in tutto il mondo occidentale. I dati Istat indicano che le patologie cardiovascolari provocano circa il 44% di tutte le morti, con un tasso medio di 148 decessi per 100.000 abitanti l’anno. In particolare, la cardiopatia ischemica è la prima causa di morte in Italia (28%), gli accidenti cerebrovascolari sono invece al terzo posto (13%), dopo i tumori.
Scarsa attività fisica, una dieta poco equilibrata e ricca di grassi, fumo e alcol sono tra le principali ragioni dell’insorgere di queste patologie, come spiega Roberto Volpe, medico del Servizio di prevenzione e protezione (Spp) del Cnr: “Possiamo distinguere tra cause modificabili e non. Le prime sono il fumo, la pressione arteriosa elevata, ossia maggiore di 140/90, il colesterolo alto, ossia superiore ai 200 mg, il diabete, i trigliceridi alti, una bassa presenza di colesterolo buono, l’Hdl, l’insulina alta e l’obesità. Questi fattori possono però essere corretti con l’alimentazione, un’attività fisica costante e il ricorso ai farmaci, che aiutano sensibilmente. Tra le seconde, l’età, la menopausa e la genetica. Se un componente famigliare ha avuto un infarto in età prematura, sotto i 50 anni per gli uomini e sotto i 60 anni per le donne, sono a rischio anche i figli”.
La fascia di età più colpita è dai 60 ai 94 anni. Nel 2015, su 138.000 decessi riguardanti persone di età compresa tra gli 85 e gli 89 anni, 77.000 sono stati provocati da malattie del sistema circolatorio. Una cifra molto più alta del numero di morti per tumore, che sono stati nello stesso anno 25.000. “Non stupisce che a morire per problemi cardiaci siano gli anziani, questo ovviamente accade perché si vive di più, l’incremento di queste malattie è dovuto all’aumento dell’aspettativa di vita. Non è un caso che le donne colpite da queste patologie dopo i 75 anni siano più degli uomini, sono infatti più numerose” prosegue Volpe.
Come riporta il Documento di strategia del 2017 del ministero della Salute, se tra i principali fattori di rischio l’ipertensione è in lieve diminuzione (nel quadriennio 1998-2002 era del 52% per gli uomini e 44% per le donne, nel periodo 2008-2012 è scesa rispettivamente al 51 e al 37%) non si può dire altrettanto per l’ipercolesterolemia, che è in aumento. Negli anni 1998-2002 ne erano colpiti il 21% degli uomini e il 25% delle donne, mentre nel 2002-2012 siamo arrivati rispettivamente al 34 e al 37%.
“La prevenzione è migliorata nel corso del tempo, ma si potrebbe fare meglio”, aggiunge il ricercatore del Spp-Cnr. “I dati dell’Istituto superiore della sanità riferiti al 2012 rivelano che raggiunge il 24% dei maschi e il 17% delle femmine. Ecco perché è bene che si continui a parlare di prevenzione cardiovascolare”. In questo senso si colloca la Fondazione per il tuo cuore con la campagna ‘Truck tour. Banca del cuore’, giunta alla seconda edizione, che offre fino a novembre 2018 uno screening cardiologico gratuito. L’iniziativa coinvolge le piazze di 32 città italiane da Nord a Sud: chiunque lo desideri si può sottoporre a un elettrocardiogramma, ad analisi per rilevare colesterolo, colesterolo Hdl, trigliceridi e altri indicatori utili. Ai partecipanti allo screening è consegnato un kit con 11 opuscoli di prevenzione e una card BancomHeart che permette l’accesso 24 ore su 24 al proprio elettrocardiogramma, ai valori della pressione arteriosa, alle patologie sofferte, alle terapie praticate e a tutti gli esami eseguiti.
(Fonte: Almanacco della scienza – CNR)
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