Declino muscolare: non è colpa della vecchiaia

Un gruppo di ricercatori americani sostiene che, contrariamente a quanto generalmente ritenuto, il declino muscolare che inevitabilmente sopraggiunge con l’avanzare dell’età non è dovuto ad una riduzione nella produzione proteica.

Questa, aggiungono gli studiosi, è da considerarsi senz’altro una buona notizia, in quanto, sarebbe arduo se non addirittura impossibile, arrestare un declino di quel tipo. Dunque, le differenze naturali presenti nella sintesi proteica dei muscoli dei giovani e degli anziani non riescono a spiegare completamente l’evidente perdita muscolare che sopravviene con l’avanzare dell’età. I ricercatori hanno esaminato il tessuti muscolare di 26 giovani di 28 anni di media e di 22 ultrasettantenni, scoprendo che sorprendentemente la produzione proteica degli anziani è addirittura leggermente superiore a quella dei più giovani. Tale risultato, come detto, è stato considerato in termini positivi, in quanto rende potenzialmente più facile trovare una strategia terapeutica, non collegata al metabolismo proteico che comporta difficoltà quasi incolmabili. Ma quali potrebbero essere le cause del declino muscolare? Gli studiosi non si sbilanciano, ma ritengono che entrino in gioco altri fattori sicuramente più controllabili, come l’alimentazione e l’esercizio fisico.

Troppo arsenico nell’acqua
Un recente rapporto della National Academy of Sciences afferma che l’EPA (Environmental Protection Agency, importante istituzione americana per la protezione e la tutela dell’ambiente), ha sottostimato i rischi di cancro alla vescica ed ai polmoni dovuti alla presenza di arsenico nell’acqua potabile. Nuovi studi hanno infatti evidenziato l’esistenza di un chiaro legame tra la presenza di arsenico in percentuali anche molto ridotte e la possibilità di contrarre forme tumorali. I dati raccolti indicano che ogni 10000 cittadini americani, fino a 10 persone bevono acqua contente 3 parti per miliardo di arsenico. E secondo gli studiosi questo livello infinitesimale sarebbe già in grado di provocare un aumento dei rischi. Il livello standard fissato recentemente dall’EPA considera invece potabile l’acqua con una presenza di arsenico pari a 50 parti per miliardo. Per la verità, nel gennaio scorso il limite era stato abbassato a 10 parti per miliardo, ma l’amministrazione Bush ha sospeso il provvedimento in attesa di ulteriori riscontri. La National Academy of Sciences afferma con forza che il limite standard è troppo elevato, e mette in guardia le almeno 13 milioni di persone solo negli Stati Uniti che bevono acqua con una presenza di arsenico superiore a 10 parti per miliardo. L’arsenico si trova in natura nelle rocce, nel terreno, nell’aria e nell’acqua. I processi industriali, minerari e agricoli sono tra le prime cause della contaminazione da arsenico dell’acqua nell’ambiente circostante.

Tumori: le lentiggini proteggono
Le tipiche macchioline sul naso e sulle guance comunemente chiamate lentiggini non sempre sono apprezzate dai loro possessori. Molte persone le portano con orgoglio, altre le considerano invece un fastidioso inestetismo. Secondo una recente ricerca condotta dall’Università di Manchester, invece, le lentiggini rappresentano addirittura un fattore protettivo contro il tumore della pelle. Tale affermazione deriva da un recente studio che si proponeva di investigare le cause che rendono più probabile lo sviluppo del basalioma, il tumore dell’epidermide più comune. Dai risultati è emerso in maniera inequivocabile come la presenza di lentiggini sia chiaramente associata ad un minore rischio di contrarre il tumore. Confermati dallo studio, invece, le cause più comuni, quali un’eccessiva esposizione al sole, una scarsa protezione dai raggi solari, l’eccessivo consumo di alcol e sigarette e soprattutto, la predisposizione di tipo genetico.

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