Restrizione calorica e salute

Invecchiamento, obesità e dieta ipocalorica: lo stato dell’arte in un articolo sul Jama. La restrizione calorica è senza dubbio fonte di cambiamenti funzionali, metabolici e ormonali benefici per la nostra salute, tali da ridurre significativamente i fattori di rischio per lo sviluppo del diabete, delle patologie cardiovascolari e di alcuni tipi di cancro. Lo hanno dimostrato numerosi studi epidemiologici e clinici che, tuttavia, non hanno ancora evidenziato quale debba essere il preciso introito calorico giornaliero o la massa grassa corporea associati alla salute e alla longevità.

E’ inoltre possibile che persino una moderata restrizione calorica possa essere pericolosa per determinati pazienti quali le persone estremamente magre e prive di una sia pur minima massa grassa.
L’Istituto Superiore di Sanità sta dedicando da tempo un intero filone di studi all’argomento condotti presso il Centro di Nutrizione Umana della Washington University School of Medicine di St. Louise (Usa) da Luigi Fontana, ricercatore del Dipartimento di sanità alimentare ed animale. Ora, un articolo scritto dallo stesso Fontana e da Samuel Klein (della Washington University School of Medicine), un cosiddetto “clinical review” che il 7 marzo 2007 è stato pubblicato sul prestigioso Journal of the american medical association (Jama), fa il punto della situazione sul tema “invecchiamento, adiposità e restrizione calorica”. E lo fa con una rivisitazione della letteratura su:

(1) i meccanismi che mediano l’invecchiamento,
(2) il ruolo della restrizione calorica nel prevenire le malattie croniche e nel rallentare i processi d’invecchiamento negli animali da esperimento, nelle scimmie e nell’uomo,
(3) il ruolo della restrizione calorica negli obesi,
(4) gli effetti negativi dell’eccessiva restrizione calorica (es. anoressia nervosa),
(5) il concetto di “optimal health”,
(6) il ruolo di quei farmaci, cosiddetti “mimetici” della restrizione calorica, in quanto finalizzati ad ottenere i medesimi effetti della restrizione calorica senza alterare l’alimentazione.
Una sorta di scorciatoia, che forse nella moderna società ha più chance di efficacia, rispetto alla dieta da dover seguire per lungo tempo, anzi per tutta la vita.
Per saperne di più: Istituto Superiore di Sanità

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