Occhio agli occhi

Un’Italia sempre più presbite, ma anche più consapevole. Un connazionale su due ora sa di “soffrire” di presbiopia, ma non sa come affrontarla.

Il Consorzio Comunicazione Vista rende noti alcuni dati sulla salute della vista in Italia. L’indagine, effettuata da CRA per CCV, ha messo in luce che più del 73% della popolazione italiana oltre i 40 anni dichiari di soffrire di almeno un difetto visivo (tra presbiopia, miopia, astigmatismo e ipermetropia). Di questi più della metà (47,1%) è colpito da presbiopia, ovvero il disturbo visivo provocato dal progressivo ed inevitabile irrigidimento del cristallino che perde la propria capacità di adattare la messa a fuoco a diverse distanze. Nel 2002 era il 41% degli italiani a dichiararsi presbite, nel 2005 il 44,3%, fino al 47,1% del 2007. Segno che la consapevolezza dei nostri ultraquarantenni riguardo alla presbiopia sta aumentando costantemente. Ma, nonostante gli italiani siano un popolo attento al benessere e alla cura del proprio corpo, sembra che non siano altrettanto consapevoli su come affrontare la presbiopia nel modo più appropriato.

Infatti, benché sia in aumento il numero degli individui che corregge il proprio difetto, soltanto il 20,4% degli intervistati si affida al corretto ausilio ottico, ovvero le lenti progressive di ultima generazione, che consentono, con un unico paio di occhiali, una visione ottimale a tutte le distanze.
Il dato è ancora più marcato al Sud dove appena il 15,5% dei presbiti sceglie le progressive. A ciò si aggiunge che il numero di persone che preferisce orientarsi verso il “fai da te”, scegliendo occhiali premontati acquistabili liberamente nei supermercati e nelle farmacie, è in decisa crescita: dal 23,9% del 2005 al 26,8% del 2007. Si può, quindi, dedurre che l’informazione dei consumatori nei confronti delle lenti progressive risulta essere piuttosto carente.
Non stupirà che il passaparola tra amici e parenti sia la principale fonte di informazione riguardo la presbiopia e le possibili soluzioni da adottare (44,5%) a scapito del colloquio con un ottico (30,2%), o con un oculista (18,4%) che, comunque, risultano detenere un ruolo centrale nella scelta e nell’acquisto di lenti progressive.

E’ inevitabile che, in questo modo, le informazioni vengano pericolosamente distorte ed influenzate dalle esperienze personali che possono in seguito dar luogo a false credenze più o meno radicate. Come ad esempio quella che vuole che l’adattamento alle progressive sia lungo e difficoltoso, mentre in realtà i dati confermano che l’81% dei portatori si sia abituato facilmente all’uso delle progressive già dopo pochi giorni di utilizzo.
Tra chi invece già utilizza le lenti progressive, conferma la ricerca di CRA, non vi sono dubbi: i vantaggi principali garantiti dal loro utilizzo sono:
– l’economicità: ovvero la possibilità di utilizzare un unico paio di occhiali per tutte le distanze risparmiando, quindi, sull’acquisto di altre lenti
– la comodità di indossare un solo paio di occhiali adatto a qualsiasi evenienza si presenti, senza il bisogno di intercambiarlo continuamente con un altro paio.
– Il miglioramento della qualità della vita e la possibilità di dedicarsi nuovamente ad attività che erano state accantonate perché di difficile attuazione.

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