“A fior di labbra”

Non tutto, ma quasi tutto sul Bacio
Vladimir Swarovski
Roberto Meiattini editore

Questo libro non vuole essere un manuale: baciare è uno stimolo naturale e innato nell’uomo, perciò basta abbandonarsi, quando se ne sente il desiderio. Può però accadere, che di fronte al primo bacio nascano dubbi, come in tutte le prime volte. Può accadere ancora di chiedersi, quando il bacio non è più una novità, cosa sia un bacio, quanti modi di baciare esistano, cosa succede quando ci baciamo, quando e come sia nato il bacio. Alcune risposte possono sorprendere, come l’origine del bacio, il periodo in cui ci si bacia di più, o i diversi modi di baciare nel mondo; esiste addirittura un popolo che bacia senza nemmeno sfiorarsi.

Da questo punto di vista, il bacio diventa una vera novità, pur restando il rapporto d’amore il più forte, il più intenso, e allo stesso tempo il più tenero. Il più intimo. Più intimo perfino dell’atto sessuale vero e proprio, e di questo più alto, perché non finalizzato alla procreazione. Nei rapporti matrimoniali, la perdita di intimità, è evidenziata dall’assenza di baci, non dei rapporti sessuali, che possono in ogni caso continuare. Nei rapporti mercenari il bacio non è contemplato. Pur concedendo l’uso del corpo senza esclusione; sono tollerate perfino le vie innaturali. Per quanto riguarda il bacio, in maniera dolce o sgarbata, secondo i casi e i costi, le labbra sono tassativamente e rigorosamente negate: si vende il corpo, non l’anima. Per mezzo del bacio si relaziona con l’anima. Nel rapporto con il bacio, gli organi della riproduzione sono imitati, ma in maniera paritetica. L’osculum labratum era il “bacio a fior di labbra”, con il quale gli antichi compivano l’atto di adorazione. Quest’atto, si perpetua ancora oggi, ma si chiama semplicemente bacio, senza timore di confonderlo con il “bacio degli innamorati”. Il basium dei latini, dal quale deriva la parola “bacio”, indicava il “bacio d’affetto”, che è un’altra cosa ancora. Questo è il bacio, che la madre dava ai bambini prima di dormire, per saggiare la temperatura.

Senza alcuna pretesa di restaurare la vecchia lingua, ho cercato di chiarire un po’ le cose, ci ho provato, almeno in ordine al tempo, per stabilire una data di nascita del bacio, e la provenienza: il bacio alla francese, fu esportato da Firenze. In Francia era appunto chiamato “bacio alla fiorentina”, come era chiamata la nostra Caterina che lo introdusse. In appendice ho aggiunto un racconto tratto dal libro “Il Bacio del Diavolo”, perché vi è descritto, anche se in maniera surreale, il fenomeno della sinestesia. Con il bacio sono esclusi i sensi dell’udito e della vista. Il secondo attiva la vista interiore, evidenziando colori diversi in relazione alla persona baciata. Il termine persona in questo caso va inteso nel significato etrusco di phersu=maschera, perciò anche la stessa persona, intesa come individuo, può assumere diversi aspetti della personalità, ed esprimere baci di diverso colore. Ho voluto aggiungere anche qualcosa sul periodo in cui ci si bacia di più, il giorno degli innamorati, San Valentino.

Anticamente si festeggiava in questo giorno l’inizio degli amori, perché si osservavano gli uccelli che in volo compivano rituali di corteggiamento. E’ veramente sorprendente e interessante, osservare la sfilza di Santi Valentini che ho trovato, e la gara per essere festeggiati il 14 febbraio. Questo perché, per una pura coincidenza, un Santo Valentino, morto il 14 febbraio, in prossimità della festa che già prima del Cristianesimo era osservata, ne divenne il patrono. Il posto fu poi preso dal più popolare omonimo di Terni, che ne divenne titolare, anche se per contratto di lavoro, non avrebbe potuto amare alla maniera dei suoi protetti.
Ho detto tutto? Spero di no. Non per non voler essere esaustivo, ma perché non scrivo con l’intenzione di risolvere problemi ed esaudire curiosità, ma di evidenziarli per suscitare interesse e stimolare risposte. Devo aggiungere, che non avendo questo testo la struttura di un manuale, per non far scadere il bacio al livello di procedimento tecnico, ho ritenuto utile aggiungere un indice analitico, per facilitare la ricerca dei diversi tipi di baci. Baciare è come dipingere un quadro, non come incolonnare numeri.
Vladimir Swarovski

Torna in alto