Immagine Grafologia

a cura di Annarosa Pacini

Se odio la mia scrittura, odio me stesso?

Immagine Il rapporto tra scrittura e personalità è strettissimo. La scrittura ci rappresenta, non solo di fronte agli altri, ma anche di fronte a noi stessi. Rifiutare la propria scrittura in corsivo ha sempre un significato. Che vale la pena di scoprire.

Ho ricevuto nei giorni scorsi un'e-mail molto interessante, che brevemente vi riporto: "Gentile d.ssa Pacini, ho letto i suoi articoli e ascoltato i suoi podcast. Non conoscevo la grafologia, se non per qualche articolo su cui avevo buttato l'occhio, qua e là. La scrittura esprime chi siamo, dalla scrittura si può capire la personalità, chi scrive in un certo modo ha un certo carattere, chi scrive in altra maniera, ne ha un altro. Allora io, che odio la mia scrittura, odio me? Perché proprio non la posso vedere. E' sempre stato cosi', da quando mi ricordo. Mi piace solo scrivere in stampatello, ma la mia scrittura no, è caos, illeggibile, proprio brutta. Sono un caso disperato? Con stima, Alessandro". Il tuo ragionamento è corretto. La scrittura è una forma di espressione personalissima, prima che di comunicazione. Esprime ciò che siamo. Certo, non necessariamente ciò che possiamo essere. A volte, come nella vita, anche nella scrittura si vedono i segni delle costrizioni e delle inibizioni, che sono cosa diversa da adattamento spontaneo, flessibile, volontario, consapevole. Cosa può significare che non ci piace la nostra scrittura? Che non ci piace come appare, la sua forma, il suo movimento, quello che è e quello che esprime. Perciò sì, in un certo senso, significa che non ci piace quello che siamo. Accettare la propria scrittura significa riconoscersi, impararla a vedere con occhi diversi, non pensare a come deve essere, a come dicono che debba essere, a come vorremmo che fosse perché sembri altro, ma, semplicemente, che possa essere quello che è. Lo stampatello la nasconde, la modifica, la rende più comprensibile e gradita all'occhio estraneo, ma anche più sconosciuta. Non so se ti odi. Può darsi però che ci siano aspetti del tuo carattere, del tuo modo di essere, della tua vita, che non ti piacciono, che non ami. Che vorresti diverse, forse perché altri le vorrebbero diverse. Chissà... la scrittura non è teoria, è concretezza. Senza la tua scrittura, non ho una risposta da darti. So però che riuscire a ritrovarci nella nostra scrittura è il segno che siamo riusciti anche a ritrovare noi stessi. O a scoprire quello che davvero siamo.

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