Immagine Comunicazione, counseling, formazione

Dimmi come comunichi, e ti dirò chi sei
di Annarosa Pacini

Immagine - Non sempre riusciamo a comunicare ciò che veramente vorremmo O meglio, scopriamo il nostro modo di comunicare per comprendere meglio chi siamo. Perché la nostra identità comunicativa è l’espressione più immediata e visibile del nostro modo di essere, della nostra personalità, delle nostre qualità. Sapere come comunichiamo è il primo passo per comunicare come vogliamo.
Iniziamo una sorta di tour virtuale all’interno del nostro corso, “Comunicare per essere”, per approfondirne alcuni aspetti. Il presupposto da cui partiamo è che la comunicazione rappresenta il veicolo primario e fondamentale del nostro rapportarci al mondo. Come tale, riveste un’importanza basilare. Non rappresenta, infatti, soltanto il veicolo della nostra immagine e del nostro apparire, ma del nostro stesso essere.
Siamo ciò che comunichiamo, e comunichiamo ciò che siamo.
L’equazione è semplice. Il problema nasce quando noi non abbiamo consapevolezza di ciò che comunichiamo, o quando ciò che comunichiamo non esprime ciò che siamo. A chi non è accaduto di incontrare una persona che, a prima vista, gli ha suscitato una sensazione di antipatia? Naso aquilino, mento aguzzo, movenze, sguardo, abbigliamento, colori, tono della voce, e potremmo continuare all’infinito: ognuno di noi applica, spesso e inconsapevolmente, modelli interiori da cui derivano facilmente giudizi, opinioni, “impressioni”. Alcuni di questi modelli sono soggettivi e strettamente personali, altri derivano dagli ambienti sociali e culturali in cui siamo inseriti, altri ancora richiamano simboli archetipici.
Noi li applichiamo agli altri, e gli altri li applicano a noi. Ecco allora nascere le “impressioni”: una persona appare simpatica, un’altra antipatica, una disponibile, l’altra inflessibile. Così, può accadere che una persona simpatica sia percepita come antipatica, ed una disponibile possa apparire invece tutto l’opposto. Può accadere. Anzi, forse accade molto più spesso di quanto si possa pensare.
Come in ogni forma di comunicazione, due sono i fattori in gioco in questa percezione che non risponde alla realtà: chi percepisce – il destinatario – e chi causa l’impressione – l’emittente.
Se noi siamo disponibili, eppure la maggior parte delle persone ci percepisce come indisponibili, bisogna ragionevolmente presupporre che il messaggio che inviamo non sia corretto. Che non risponda alla nostra personalità. Che sia il nostro messaggio a condizionare la risposta dell’altro. E quindi, è su noi stessi che dobbiamo lavorare.
Dobbiamo capire cosa e come comunichiamo, per riuscire a comunicare veramente noi stessi. A quel punto, i fraintendimenti diminuiranno. E la forza della vostra vera personalità riuscirà, con il tempo, a farsi conoscere anche da chi continua ad avere delle resistenze.
Il primo passo è facile, perché dipende esclusivamente da noi: dobbiamo individuare la nostra identità comunicativa, capire cosa comunichiamo, capire se comunichiamo davvero ciò che siamo. Lavorare su questa comunicazione al fine di renderla il più possibile coerente al nostro modo di essere. Facile, ma non semplice. È necessario acquisire una piena consapevolezza dei nostri limiti, e dei nostri pregi. Per questo il nostro corso utilizza, tra i vari strumenti di lavoro, l’analisi grafologica. Per individuare, in modo oggettivo, le caratteristiche peculiari della comunicazione individuale.
Perché, ricordiamolo, se qualcuno “non ci capisce”, nella maggior parte dei casi è perché non siamo riusciti a spiegarci in un modo che sia, per quella persona, comprensibile.
Lavoriamo quindi su noi stessi. E rovesciamo la famosa frase – alzi la mano chi non l’ha mai detta – “tu non mi capisci”, trasformandola in “non mi sono spiegato bene”. Fino a che non impariamo a spiegarci così come vogliamo. Questione di esercizio, attitudine, e buona volontà.
Poi, si passa al secondo elemento della comunicazione. Il destinatario. L’altro. Che deve, a sua volta, superare i propri schemi. Ma di questo parleremo nel prossimo articolo.


“Comunicare per essere - migliorare la comunicazione migliora la vita” © - corso intensivo di comunicazione. Per informazioni sulle date, sulle modalità di iscrizione, sui costi e per richiedere il programma, potete scrivere alla Segreteria del Corso, comunicare@encanta.it.
Per saperne di più: agli argomenti oggetto del corso, e, in generale, alle tematiche cui si ispira, sono dedicati una serie di articoli, che trovate nella sezione Approfondimenti
Altri approfondimenti su:
- Grafologia: l’analisi della scrittura come strumento per la crescita personale e la valorizzazione delle qualità individuali.
- “La Posta”, risposte alle lettere dei lettori, su temi relativi ai rapporti interpersonali.
- Counseling comunicazionale su base grafologica, cos'è, a cosa serve. Webcounseling, informazioni.
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d.ssa Annarosa Pacini, pedagogista, grafologa consulente, grafoterapeuta, giornalista, cell. 339.6908960
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Su richiesta, quando vi sono le condizioni necessarie, possibilità di counseling a distanza.
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