Immagine Comunicazione, counseling, formazione

Immagine e comunicazione: l'importanza della consonanza
di Annarosa Pacini

Immagine - Scoprire quali siano i colori più adatti per favorire ed amplificare la nostra comunicazione Negli approfondimenti precedenti, abbiamo affrontato due degli argomenti che saranno trattati durante il nostro corso, "Comunicare per essere": l'utilizzo dell' analisi grafologica come strumento per la comprensione del personale approccio alla comunicazione, ed il test dei colori applicato all'abbigliamento, per scoprire quali siano i colori più adatti per favorire ed amplificare la nostra comunicazione. In questo articolo parleremo invece del rapporto tra immagine e comunicazione.
Il rapporto tra la nostra immagine, e la comunicazione, è molto stretto. Passa infatti attraverso il nostro corpo, il nostro abbigliamento, il tono della nostra voce, la nostra gestualità, oltre il settanta per cento del nostro messaggio. Questo significa che ciascuno di questi elementi è in grado di condizionare la comunicazione, sia in uscita, che in entrata.
La comunicazione, infatti, è sempre in feedback: anche quando sembra che non vi sia stata una risposta evidente, questa risposta esiste. Anche quando la comunicazione sembra non essersi attiva, essa, invece, ha agito.
Per questo, è importante acquisire consapevolezza di tutte le nostre strategie comunicative. Soltanto in questo modo, possiamo, infatti, dirigere la nostra comunicazione in modo coerente.
La consonanza è una caratteristica di cui abbiamo già parlato, e che approfondiremo durante il corso. In sintesi, è la corrispondenza tra la comunicazione esteriore ed interiore, tra l'atteggiamento volontario e la causa inconscia.
Osserviamo la foto: due uomini parlano. L'immagine di uno dei due è distorta. Questa immagine distorta influenza la comunicazione, ed anche i risultati che, tramite questa comunicazione, si vogliono ottenere.
Le cause del disturbo possono essere molte: oggettive, soggettive, reali, psicologiche.
- L'uomo a sinistra, che chiameremo Paolo, sta parlando di una nuova tecnologia, che l'uomo a destra, che chiameremo Luca, non conosce. La causa del "disturbo" è reale: se la persona alla quale stiamo parlando non possiede il codice (conoscenza, informazione, lingua) al quale facciamo riferimento, difficilmente riuscirà a comprenderci.
- Paolo sta parlando di una nuova tecnologia, Luca sta pensando che ha appena discusso per telefono con la fidanzata. La causa è soggettiva: in questo caso, il "disturbo" emotivo impedisce di accogliere con chiarezza la comunicazione.
- Paolo sta parlando di una nuova tecnologia. Luca risponde, conosce l'argomento. Ma sta pensando che Paolo è una persona presuntuosa, che vuol soltanto dare a vedere quante cose sa. "Disturbo" psicologico, dovuto ad una proiezione di Luca, che "giudica" le parole di Paolo secondo questo metro.
In tutti e tre i casi - e sono soltanto degli esempi, potremmo farne a decine -, la comunicazione non raggiungerà il suo obiettivo, qualunque esso sia: condivisione di una conoscenza, desiderio di stabilire un rapporto più profondo, intento di vendere un prodotto.
Può Paolo influire su questa situazione? Può. Innanzi tutto, imparando a decodificare i segnali del corpo. Esistono mille segnali, che passano attraverso gli occhi, la bocca, il tono della voce, il movimento delle mani, che possono farci capire se una persona è davvero interessata a ciò che diciamo. Quindi, abituandosi a parlare ponendosi sempre dal punto di vista del proprio interlocutore: che significa esprimere un concetto in modo chiaro e comprensibile a tutti, che il nostro interlocutore condivida il codice o meno. Infine, cercando.
Ma il problema riguarda anche Luca. Cosa farà il nostro amico: fingerà interesse? Fingerà di capire? Fingerà di essere di buon umore?
Ebbene, la consonanza tra il nostro atteggiamento esteriore ed il nostro atteggiamento interiore è forse l'elemento più determinante. Infatti, tutti noi, che si conoscano o no le regole che governano la comunicazione, sappiamo cogliere, anche se inconsciamente, questi segnali. Ed è per questo, che spesso la comunicazione non va nella direzione in cui noi vorremo che andasse. Imparare a guidare la nostra comunicazione esteriore, in modo che sia coerente (consonante) con la nostra comunicazione interiore è indispensabile per favorire lo sviluppo di una identità comunicativa positiva, in grado di influire in modo attivo e costruttivo sulla comunicazione, e di guidarla.
Verso un'evoluzione che sarà, sempre, positiva per entrambe le parti.
La consonanza si costruisce sulla consapevolezza e sull'equilibrio. Per questo, le strategie di una buona comunicazione sono sempre personali, e partono dalla situazione specifica del singolo soggetto. Ecco perché, nel nostro Corso, la prova di verifica pratica in ingresso, l'analisi grafologica ed il test dei colori sono propedeutici, e vengono prima di qualunque altra informazione. Perché le teorie e le tecniche della comunicazione, per acquisire in pieno la loro efficacia, devono essere calate nel contesto, e nelle specifiche situazioni. Pur mantenendo la loro validità assoluta, richiedono di essere modulate secondo le specificità comunicative di ognuno. E soltanto se conosciamo la nostra identità comunicativa, possiamo valorizzarla ed utilizzarla al meglio.

“Comunicare per essere - migliorare la comunicazione migliora la vita” © - corso intensivo di comunicazione. Per informazioni sulle date, sulle modalità di iscrizione, sui costi e per richiedere il programma, potete scrivere alla Segreteria del Corso, comunicare@encanta.it.
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Altri approfondimenti su:
- Grafologia: l’analisi della scrittura come strumento per la crescita personale e la valorizzazione delle qualità individuali.
- “La Posta”, risposte alle lettere dei lettori, su temi relativi ai rapporti interpersonali.
- Counseling comunicazionale su base grafologica, cos'è, a cosa serve. Webcounseling, informazioni.
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